giovedì 29 settembre 2016

Parto in acqua si o no?


Da quando la dicitura: incinta 3+ comparve sul mio test di gravidanza, la gioia, la paura  e tanti pensieri cominciarono a fluttuare nella mia mente, i miei sentimenti giravano vorticosamente come la ruota della fortuna di Iva Zanicchi (nel lontano 1983/2000)che girava all'impazzata, per poi fermarsi di botto su un numero vincente. 
A differenza della ruota della Zanicchi, la mia, si fermò su un solo ed unico desiderio(ovvio oltre al benessere del bambino):il parto in acqua!

Il dolore del parto mi ha da sempre spaventata(finchè non l'ho provato realmente), ogni volta mi chiedevo come sarebbe stato, cosa avrei provato, se avrei urlato, se mi sarei lacerata, se mi sarebbero comparse altre emorroidi e se sarebbe andato tutto per il meglio.
Nonostante tutti quei "se", la mia certezza sul parto in acqua si radicava sempre di più di più dentro di me, così cominciai a documentarmi chiedendo alla mia ginecologa tutte le informazioni possibili e immaginabili e se dalle nostre parti, qualche struttura avesse una camera con  vasca.

Ho sempre desiderato partorire così perchè il parto in acqua, svolge un'azione distensiva sul corpo sia durante il travaglio che durante il momento dell'espulsione e, tutto ciò, avrebbe un beneficio enorme sul corpo della futura mamma in quanto ci sono minori probabilità che il corpo si laceri, in acqua poi,  la mamma potrà girarsi, muoversi, entrare e uscire in tutta libertà, inoltre, la percezione del dolore è ridotta grazie alla funzione analgesica dell'acqua quindi...un parto perfetto(almeno per le mie esigenze).
Oltre ai benefici che ha la mamma, anche il bambino giova di questo momento fantastico, difatti, dopo esser stato per ben nove mesi nel grembo materno a contatto con il liquido amniotico, per lui, rappresenterà un " proseguimento" di questo stato e in più, in acqua non vengono praticate manovre invasive.

Dopo essermi informata per bene, la ginecologa mi fece notare che nella nostra zona, non erano presenti strutture attrezzate per il parto in acqua e, con gran rammarico, fui costretta ad accantonare questo mio grande desiderio.

 Da  tre anni a questa parte le cose sono cambiate, alcuni ospedali della nostra zona sono attrezzati per tutto ciò ma, adesso per me, la situazione è cambiata, essendo una donna
 pre-cesarizzata non posso più farlo!

Come qualsiasi parto che si rispetti, anche quello in acqua ha i suoi pro e i suoi contro, per esempio, non può essere effettuato in presenza di patologie materne o fetali diagnosticate, in caso di perdite ematiche, in presenza di malattie infettive(Hcv, Hiv, HbsAg)e se nel bambino manca il diving reflex, riflesso d'immersione naturale  (prima della trentasettesima settimana gestazionale o dopo la quarantunesima).

Oltre ai contro, non dobbiamo dimenticarci che ci sono anche dei punti a favore per le mamme che vogliono partorire in acqua! 
Possono trarre beneficio le partorienti ansiose, cardiopatiche o con forti rigidità del bacino e di tutta la fascia pelvica, anche le donne portatrici di handicap o obese(assenza di gravità), se il travaglio è lungo, o in caso di contrazioni molto forti o gravidanza fisiologica.

Io penso che è uno dei parti più belli(senza togliere nulla agli altri), peccato che la mia carta me la sono già giocata!