lunedì 20 giugno 2016

I diversi tipi di pianto del neonato



Ogni volta che Clara piangeva da piccola, non faceva altro che destare  in me ansie e preoccupazioni.

Sia io che mio marito, ogni volta che lei piangeva, ci sentivamo inadeguati a questo nuovo compito e pensavamo di non essere all'altezza, di non riuscire a soddisfare l'esigenze della nostra piccola principessina.
Come tutti ben sappiamo, l'unica forma di comunicazione che hanno i neonati per poter interagire con noi è il pianto, in questo modo attirano la nostra attenzione e cercano di farsi capire in tutti i modi ma...a cosa serve strillare se il genitore non capisce un'acca?
Bene, ci siamo armati di tanta pazienza e allenamento e così  abbiamo deciso di "ascoltare" ogni volta il suo pianto.
Quando scattava "l'allarme" per la fame, il suo pianto era improvviso, forte e prolungato, inoltre si portava le manine alla bocca per succhiarle voracemente e a volte introduceva anche le dita e, se avvicinavo il mio mento alla sua bocca lo succhiava voracemente. 

Subito dopo aver mangiato, Clara ad ogni poppata ingeriva oltre al latte anche tantissima aria, per completare l'opera poi... ha  sofferto di reflusso fin dalla nascita tanto è vero che,  a volte, non facevo neanche in tempo a metterla in posizione seduta oppure a poggiare un panno sulla mia spalla per farle fare il ruttino che... splash! i miei abiti erano ricoperti di vomito. 

Ogni tanto (non spesso) riuscivamo a capire questo suo malessere  grazie a dei piccoli versetti accompagnati da braccia e gambe sempre in movimento, in questo caso, capivamo solo una cosa: non ha digerito, adesso ruttino e inondazione in vista, si salvi chi può!

Con l'arrivo del caldo poi non ne parliamo!Era un continuo rinfrescarla con acqua tiepida altrimenti si lamentava in continuazione e smetteva SOLO dopo averle bagnato i piedini! Come ben sappiamo l'organismo del neonato non è in grado di regolare bene la temperatura corporea in relazione a quella esterna quindi noi genitori dobbiamo evitare (soprattutto nelle stagioni estive)di coprirli troppo, proprio al mercato ieri sentii piangere una bimba  nella carrozzina, poverina, con la copertina imbottita e la falda antivento alzata...minimo lì dentro c'erano 40°! Per evitare di coprire troppo un bambino  e farlo infastidire basta toccare le sue manine e il viso, se sono sudati è meglio alleggerire il bambino da pantaloni lunghi, calzini, scarpe da culla(carine ma inutili).


Altro motivo di pianto per Clara era: il pannolino sporco, si lamentava con un pianto lieve, a tratti fino a quando non le veniva cambiato il pannolino e subito dopo...silenzio!

Insomma, i motivi per cui un bambino piange sono molteplici e il tipo di pianto cambia da bambino a bambino quindi sta a noi genitori ascoltarli ogni volta che piangono...

Uno dei pianti inconfondibili però è quello delle colichette, per fortuna Clara ne ha sofferto poco ma son bastati quegli sporadici episodi di pianto improvviso e inconsolabile a farci catalogare questo ennesimo tipo di pianto, per giunta Clara aveva il viso arrossato, si contorceva, irrigidiva, il pancino diventava duro, tirava le gambette verso di se, stringeva i pugnetti e emetteva aria dall'intestino. Diciamo che il pianto da colichette a differenza degli altri fanno capire il malessere fisico del bambino, si distingue dagli altri per le innumerevoli caratteristiche.
Per fortuna Clara ha superato quella fase, adesso riesce ad esprimersi e qualsiasi pianto(capriccio o meno)non si capisce più al volo ma lo dice!!
Immagine presa dal web